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Rifugi antiatomici in Italia: dove nascondersi in caso di guerra nucleare

Rifugi antiatomici in Italia: dove nascondersi in caso di guerra nucleare
Rifugi antiatomici in Italia: dove nascondersi in caso di guerra nucleare

Rifugi antiatomici in Italia: dove si trovano a Roma

Purtroppo con il proseguire della guerra tra Ucraina e Russia e soprattutto con le ultime notizie in  merito all’occupazione della centrale nucleare ucraina da parte dei russi, c’è sempre più preoccupazione in Italia.

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Ormai sono tanti gli italiani che cercano di capire come acquistare un bunker o dove si trovano i  bunker progettati per garantire, sotto strati di terra e cemento armato, la sicurezza di tutti. Ecco i bunker a Roma e Napoli che furono costruiti per le famiglie reali, politici e dittatori dotati di ogni comfort, da ventilazione, riscaldamento e aria condizionata, a fognature e sale conferenze.

Il bunker di Vittorio Emanuele III

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Questo rifugio antiaereo di lusso con tutti i comfort e cinque porte blindate, si trova  nel Parco di Villa Ada a Roma. Il bunker fu costruito nel periodo 1940-1942 per la famiglia reale della dinastia sabauda ma solo dopo più di 3 mila ore di lavoro è stato rimesso a nuovo e aperto al pubblico. Ora il bunker è visitabile con le guide dell’associazione “Roma Sotterranea”.

Il bunker Mussolini

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L’ultimo bunker del Duce si trova nel cuore di Roma, proprio sotto Palazzo Venezia, dove abitava Benito Mussolini e dal cui balcone teneva i suoi discorsi appassionati al popolo. Il rifugio segreto del dittatore, che si estende per una superficie di 80 metri quadrati ed è circondato da muri in cemento armato spessi più di 2 metri, non ci sono più né elettricità, né ventilazione, perché dopo la guerra fu abbandonato. Questo luogo segreto è stato scoperto quasi per caso solo nel 2010, quando, durante dei lavori di ristrutturazione, è stato spostato un portello di legno.

Un altro rifugio del Duce si trova anche nel parco di Villa Torlonia, a quota 33 metri sotto il livello del mare, periodicamente aperto per mostre e visite guidate, ben più ampio: con i suoi 475 metri quadri, è quasi un palazzo.

Il bunker Soratte

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C’è un bunker a 45 km dalla Capitale, dove si è svolto uno dei capitoli più importanti della storia italiana. Si tratta di una serie di tunnel progettati per servire come rifugio antiaereo per l’Alto Comando Supremo dell’esercito in caso di guerra. 4 km di gallerie, che nel dopoguerra fungevano da bunker antinucleari, in caso di ipotetico attacco nucleare a Roma. Nel tempo la struttura è stata abbandonata e solo due decenni fa è stata restaurata e aperta al pubblico e recentemente si organizzano passeggiate domenicali e anche notturne.

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Rifugi antiatomici in Italia: dove si trovano a Napoli

A Napoli ci sono diversi rifugi antiaerei, che nella città partenopea sono stati quasi tutti ricavati in strutture preesistenti, come l’acquedotto greco-romano.

Due sono gli ingressi principali per accedere alla Napoli Sotterranea – Piazza San Gaetano, in via dei Tribunali alla fine di via San Gregorio Armeno – Via S. Anna di Palazzo, nei pressi dei Quartieri Spagnoli. Entrambi nascono come antichi acquedotti di epoca romana e furono poi utilizzati in epoca contemporanea come rifugi antiaerei.

Più accogliente, ma non troppo, è il tunnel borbonico, una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nei pressi di Palazzo Reale, nel quartiere San Ferdinando. Costruito nella metà dell’800 per garantire al re un’adeguata via di fuga. Con lo scoppio della guerra venne dotato di un secondo ingresso. I sue spazi erano talmente ampi che, nonostante i tempi di guerra, venne diviso in due per dare ospitalità alla borghesia e al popolino. E le differenze, tra le due parti, erano abissali.

Nei quartieri Spagnoli si trova il rifugio di Sant’Anna di Palazzo, una cavità a 40 metri di profondità ampia 3.200 metri quadrati che poteva ospitare fino a 4mila persone. Nel rione Sanità, invece, un’uscita della stazione Materdei è stata realizzata adattando una cavità tufacea realizzata nel 1761, che durante la guerra dava ospitalità agli abitanti della zona. Ma sono numerosi gli ipogei del sottosuolo di Napoli che negli anni Quaranta sono stati adattati a rifugi, nonostante le condizioni al loro interno fossero proibitive.

Rifugi antiatomici in Italia: i bunker nel Nord Italia

Non solo il Lazio è ricco di bunker. Nel nord Italia troviamo i bunker Breda, rifugi antiaerei del 1942 utilizzati dalla V Sezione Aeronautica della Breda e situati in tutto il settore est del Parco Nord di Milano.

A Milano troviamo anche il Rifugio 87, in via Bodio, sotto la scuola elementale “Giacomo Leopardi”. Altri rifugi si trovano in via Gioia, nei pressi della Stazione Centrale, e in via Cesare Battisti.

Il Gamper Bunker, in Trentino-Alto Adige, nell’Alta Val di Non, è un’opera magnifica: un enorme museo nascosto nel cuore del monte Mais. Fatto costruire da Mussolini nel 1940 per prevenire l’invasione tedesca.

Un altro bunker famoso si trova a Torino, sotto piazza Risorgimento. Lungo 40m e largo 4.5m, è alto 3.30m e può ospitare fino a 1.150 persone. Uno più piccolo si trova sempre a Torino sotto il Palazzo Civico.