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Usare l’acqua del condizionatore per le piante è sbagliato?

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Estate, è tempo di condizionatori accesi nelle case di molti italiani. Le temperature molto alte di questi giorni rendono una scelta quasi obbligata quella di tenere in funzione i condizionatori per molte ore, anche di notte.

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E come sappiamo, il condizionatore acceso produce dell’acqua di condensa che si va accumulare nei contenitori che posizioniamo sotto il tubo. Cos’è quell’acqua che si forma sotto il condizionatore?

L’acqua del condizionatore è il risultato della condensa che si crea sugli apparati che si riscaldano o si raffreddano all’interno del condizionatore stesso. Si tratta quindi dell’acqua presente nelle nostre case.

Essendo il prodotto della condensa è in sintesi acqua demineralizzata, senza calcare e senza sali minerali dannosi.

Ma come usare l’acqua di condensa del condizionatore?

Come abbiamo detto, l’acqua proveniente dal condizionatore non possiede calcare per cui è ideale per tutti quegli usi in cui si preferisce l’acqua dematerializzata al posto dell’acqua potabile, come ad esempio per il ferro da stiro, oppure per  rimboccare l’acqua del radiatore dell’autovettura, della vaschetta dei tergicristalli oppure per lavare la macchina. 

Per poter riusare l’acqua del condizionatore è fondamentale tenere puliti i filtri e il recipiente di raccolta dell’acqua: se venissero lasciati sporchi a lungo, potrebbero favorire lo sviluppo di muffe e funghi, che poi andrebbero a trasferirsi sulle superfici su cui si usa l’acqua del condizionatore (es. sul bucato nel caso del ferro da stire)

Si può utilizzare l’acqua dei condizionatori per innaffiare le piante?

L’acqua del condizionatore, essendo senza calcare, può essere tranquillamente usata per annaffiare le piante, anzi è preferibile all’acqua potabile, perché priva di sali minerali dannosi, soprattutto per le piante acidofile.

Chi coltiva piante carnivore e orchidee potrà risparmiare l’acquisto dell’acqua distillata. Chi dispone di azalee, rododendri, ortensie e altre piante acidofile o lievemente acidofile, potrà ridurre il rischio di sofferenze e clorosi ferriche.

Essendo priva (o quasi) di residui minerali, è particolarmente indicata per nebulizzare le foglie delle piante. Si risparmierà acqua potabile, evitando inoltre le antiestetiche macchie biancastre sulle foglie dovuto al calcare.

Le piante usano l’acqua che gli diamo per reidratarsi, mentre si nutrono di zuccheri, che sintetizzano naturalmente attraverso la fotosintesi, ovvero trasformano la luce solare in nutrimento.

L’acqua potabile che generalmente si usa per innaffiare le piante contiene calcare di cui la pianta può far benissimo a meno!

Quando annaffiamo una pianta, non forniamo sali minerali necessari per la sua vita, ma semplicemente reidratiamo la pianta, e rendiamo disponibili i sali minerali presenti nel terreno, che si sciolgono nell’acqua delle annaffiature, o che aggiungiamo noi direttamente con il fertilizzante.

Le piante per vivere necessitano di sali quali potassio, azoto, fosforo, magnesio, calcio che sono contenuti in piccolissime quantità nell’acqua potabile perché dannosi per l’uomo.

E’ preferibile quindi annaffiare con acqua demineralizzata, in modo da poter poi aggiungere del fertilizzante, ovvero i sali minerali che effettivamente sono utili per le piante.

Quando non va usata l’acqua del condizionatore per le piante

E’ sconsigliato usare l’acqua del condizionatore per le piante nelle seguenti situazioni:

  1. si sono verificati danni al motore del condizionatore o al sistema di raffreddamento tali da inficiare la purezza dell’umidità condensata;
  2. sono stati usati detergenti e altri additivi per la pulizia non ancora smaltiti nei precedenti cicli di utilizzo.

 

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