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Maturità 2019, arriva il curriculum dello studente

Maturità 2019, arriva il curriculum dello studente

Trovare lavoro diventa sempre più difficile. I motivi sono tanti: il mondo del lavoro attuale richiede un continuo aggiornamento, e non è raro passare attraverso diversi periodi di tirocinio e praticantato per acquisire le competenze richieste ad essere competitivi e produttivi.

Non è un caso, quindi, che il processo di formazione lavorativa negli ultimi anni stia iniziando proprio dalla scuola. Si è iniziato
nel 2015 con l’introduzione della cosiddetta ‘alternanza scuola-lavoro‘, che prevede alcune ore obbligatorie di tirocinio da svolgere in aziende o servizi pubblici.

Quest’anno, il Ministero dell’Istruzione ha illustrato un’altra riforma che introduce una novità importante per molti studenti.

A partire dal 2019, assieme al diploma di maturità le scuole rilasceranno anche un curriculum vitae dello studente.

In sostanza, si tratterà di un documento in cui verranno registrati tutti i dati dello studente, assieme alle esperienze di tirocinio compiute, alle
materie seguite (con relativo monte ore) e alle certificazioni di conoscenza delle lingue straniere.  Insomma, si tratterà di una sorta di biglietto da visita per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Al momento il progetto è ancora in fase embrionale, e rimangono numerosi dubbi riguardo le modalità di realizzazione dei curricula. Il Ministero non ha ancora specificato a chi toccherà l’onere della stesura, così come non si conoscono i tempi precisi di attuazione e la validità del documento.
Di sicuro, sembra che conterrà i risultati delle prove INVALSI (quindi italiano, inglese e matematica) sostenute dallo studente.
I dubbi maggiori però riguardano l’effettiva utilità del curriculum in questione. Innanzitutto perché, secondo quanto emerge dalle prime dichiarazioni (difficile giudicare in assenza delle linee guida specifiche, che verranno con tutta probabilità rese pubbliche nei primi mesi del 2019), il documento
sarà standard, utilizzando gli stessi layout e le stesse sezioni per tutti. Se questo può essere un vantaggio per alcuni settori, non può dirsi lo stesso per altre posizioni lavorative. Come ha dimostrato l’;esperienza maturata con il modello Europass (perfetto per le amministrazioni pubbliche, ma meno adatto alle esigenze di aziende private), il curriculum è uno strumento quanto mai personale.

I modelli standard si rivelano a volte eccessivamente ‘asettici’. Una delle caratteristiche più apprezzate è proprio la personalizzazione, che permette di esprimere al meglio le capacità e la personalità del candidato. D’altronde, sapere come compilare un curriculum semplice e chiaro è una skill indispensabile per entrare nel mondo lavorativo. I ragazzi avranno bisogno di imparare a sapersi esprimere anche attraverso questo strumento, per dare una buona prima impressione delle loro capacità e della loro personalità.

La nuova direttiva del Ministero, quindi, se sicuramente si propone come uno strumento utile per incentivare l’inclusione nel mondo del lavoro dei neodiplomati, dall’altra bisogna capire come e in che misura verrà applicata. Di sicuro, lascia trasparire l’obiettivo del Ministero di avvicinare sempre
di più la scuola al mondo del lavoro.